User Experience (UX) e regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), esperienza utente e mondo legale. Due settori che sembrano molto lontani, distanti, quasi due mondi diversi.
Da un lato l’UX con una storia molto moderna (il termine user experience è stato reso noto da Donald Norman, User Experience Architect, nella metà degli anni novanta, anche se i primi studi si possono far risalire agli anni 50 presso i Bell Laboratories) e dall’altro il mondo legale con una storia antica e molto articolata, se pur il GDPR è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 4 maggio 2016 ed operativo a partire dal 25 maggio 2018.
Due mondi, che nell’articolo pubblicato su cybersecurity360, da Stella Broglia (Full-stack designer presso Fulcri S.r.l.) e Antonio Perrini (Avvocato dipartimento Privacy & Data Protection 42 Law Firm), trovano perfetta sintonia.
Nell’articolo la User Experience, che rappresenta uno step fondamentale da curare con attenzione nel ciclo di sviluppo di un prodotto, viene spiegata in modo chiaro e vengono sottolineati gli impatti che occorre tenere in considerazione per il rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali.
Vi consiglio la lettura di questo articolo perché, come ci hanno dimostrati i grandi dibattiti rispetto al tema della privacy nel 2020, mi vengono in mente quelli nel momento di progettazione dell’app Immuni (qui un articolo) o delle recente (gennaio 2021) cambio di policy su WhatsAPP, che ha scatenato pure un intervento del Garante per la protezione dei dati personali italiano (qui la nota del garante), evidenziano come il tema sia attuale e da tenere ben in considerazione quando di sviluppa e progetta un prodotto digitale.
Buona lettura!